07 gennaio, 2006

Cosa fanno gli utenti in una seduta di musicoterapia?

Da oggi inauguro una nuova categoria di post su questo blog di musicoterapia: le Domande più Frequenti relative alla musicoterapia che mi sono state Chieste (FAQ). Quando fai un mestiere come il mio, dividi la tua giornata lavorativa in tre sezioni: parte delle tue ore quotidiane le dedichi a procacciarti il lavoro che ancora non hai, parte a compiere il lavoro che hai e parte a rispondere a chi ti chiede “chi sei”, “cosa fai”, “perchè”, “come”, “dove”, ecc. Da un rapido bilancio mi sono accorto che, nel mio caso, il tempo dedicato alla sezione “risposte” è decisamente di più di quello dedicato alle altre due. La spiegazione che mi sono dato è che quella di rispondere è una mia dote: sono bravo a soddisfare i dubbi e le incertezze delle persone relative al mondo della musicoterapia. Mia moglie mi ha detto che era meglio se avessi avuto il dono di far accettare un mio progetto e ancora meglio se il mio talento avesse deciso di esprimersi nel compiere un lavoro retribuito. A volte per tenermi in allenamento quando nessuno mi chiede niente provvedo da solo a farmi le domande. Ma il dubbio più grande non è trovare la risposta quanto sapere se le mie risposte sono giuste! Così ho pensato che potrebbe essere utile provare a scrivere. No, non lo faccio per quei poveretti che già hanno avuto la pazienza di ascoltarmi... lo faccio per me... Sono sicuro che quando mi rileggerò tra qualche tempo scoprirò che è inevitabile che la gente continui a porre le stesse domande fino a quando in giro c’è gente come il sottoscritto che da certe risposte!!!
Ciò che rende la Musicoterapia diversa da qualsiasi altra forma di terapia è l’importanza che viene data alla musica. Questo significa che in ogni incontro il paziente viene coinvolto in un’esperienza musicale di qualche tipo.
Le principali esperienze possibili in un incontro di musicoterapia sono:
improvvisare, ricreare/eseguire, comporre e ascoltare musica.
• Negli incontri dove si improvvisa, il paziente produce i suoi suoni e la sua musica in modo estemporaneo, vocalizzando, fischiando, cantando o suonando qualsiasi cosa desideri in quel momento, quello che gli viene. Il paziente può improvvisare liberamente, rispondendo spontaneamente ai suoni nel modo in cui essi emergono oppure può improvvisare secondo delle indicazioni musicali specifiche proposte dal terapista. Spesso viene chiesto al paziente di improvvisare ispirandosi a delle emozioni, gli viene richiesto di "suonare", mettere in "forma di suono" un sentimento, un fatto che gli è accaduto, una persona, una situazione che è stata esplorata durante la terapia. Il paziente può improvvisare con il terapista, con altri pazienti o da solo in base agli obiettivi terapeutici.
• Negli incontri dove si riproduce musica, il paziente canta o esegue musica composta precedentemente. Questo tipo di esperienza musicale può includere: l’apprendere come produrre suoni con la voce o gli strumenti, l’imitazione di frasi musicali proposte, imparare a cantare, usare la notazione musicale, provare a cantare da solista, prendere lezioni di musica, eseguire un pezzo a memoria, lavorare sull’interpretazione di una composizione, partecipare ad uno spettacolo musicale e così via.
• Negli incontri dove si usa la composizione, il terapista aiuta il paziente a scrivere canzoni, testi o pezzi strumentali o a creare qualsiasi tipo di prodotto musicale come un video o una compilation. Di solito il terapista semplifica il processo coinvolgendo il paziente negli aspetti più semplici del compito (inventare una melodia o scrivere il testo di una canzone) e assumendosi gli aspetti più difficili (armonizzazione, notazione musicale).
• Negli incontri che prevedono l’ascolto, il paziente è il soggetto ricevente di un evento musicale suonato dal vivo o riprodotto tramite un impianto di diffusione. L’esperienza d’ascolto può essere focalizzata su aspetti fisici, emozionali, razionali, estetici o spirituali e il paziente può rispondere attraverso attività quali il rilassamento, la meditazione, il movimento strutturato o libero, consegne di tipo percettivo, libere associazioni, racconto di storie, immaginazione, reminescenza, pittura e così via. La musica usata per questo tipo di esperienze può essere musica improvvisata e/o esecuzioni dal vivo o registrate dal terapista o dal paziente o anche registrazioni di musica di vario genere e stile (classica, popolare, rock, jazz, religiosa, liscio ecc).
• Oltre a questi tipi di esperienze musicali, il musicoterapista spesso coinvolge i pazienti in discussioni verbali. I pazienti possono venir incoraggiati a parlare relativamente alla musica in tutti i suoi aspetti, sulle loro reazioni ad essa, o sui pensieri, le immagini e le emozioni che hanno percepito durante l’esperienza musicale. In alcuni casi i pazienti possono anche essere incoraggiati ad esprimere se’ stessi attraverso altre arti come la pittura, il disegno, la danza, il teatro, la poesia. Le sessioni di musicoterapia per bambini spesso includono vari giochi o attività che prevedono la musica.

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